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Inter Udinese 0 a 1 Serie A quattordicesima giornata, l’autolesionista Ranieri

Nella delicata gara casalinga contro i friulani di Guidolin, Ranieri decide di schierare dal primo campo il giovane Faraoni, affiancandolo a Thiago Motta, Cambiasso ed Alvarez. Davanti i gemelli diversi Pazzini-Milito, mentre davanti a Julio Cesar spazio a capitan Zanetti, Ranocchia, Samuel e Chivu. Bocciatura per Zarate, Stankovic e Castaignos.

 

 

Inizia al rallenty il match; entrambe le squadre si controllano e l’unico brivido arriva al 6’ quando Asamoah, su cross di Basta, scivola al momento di impattare a rete da pochi passi. L’Inter tenta di farsi vedere dopo il primo quarto d’ora: al 16’ è Milito a calciare male con il sinistro, mentre un minuto dopo Alvarez spedisce alto sopra la traversa.

 

La prima vera occasione da rete arriva al 30’: ottimo duetto tra Thiago Motta e Milito che porta il primo a calciare a rete da posizione ravvicinata. Handanovic, in tuffo, para a terra. Al 38’, come tanto sperato da Ranieri, i neroazzurri sfruttano le fasce: sulla destra va via Faraoni ed arriva al cross. Pazzini spreca da ottima posizione.

 

Dopo 45 minuti poveri di occasioni da rete, l’arbitro Gervasoni decide di fischiare la fine del primo tempo e manda tutti negli spogliatoi. La ripresa inizia con un cambio piuttosto inspiegabile: Ranieri, conscio della necessità della propria squadra di vincere, decide di togliere Alvarez per far subentrare Nagatomo. Il messaggio dato alla squadra? Difendiamoci e copriamo lo 0 a 0.

 

E la squadra segue alla perfezione l’idea del tecnico testaccino: i friulani prendono possesso del campo e si proiettano nell’area neroazzurra con maggiore veemenza e pericolosità. Al 52’ Torje non impatta bene la palla di testa, mentre cinque minuti dopo è Di Natale a trovarsi, sul piede sinistro, l’occasione per superare l’estremo difensore del Biscione: palla di poco alta.

 

Al 61’, complice dell’errore commesso con il primo cambio, Ranieri decide di inserire Zarate per Faraoni sbilanciando ulteriormente la squadra che, fondamentalmente, si divide in due tronconi: 3 attaccanti e 8 difensori. La risposta friulana è immediata: al 68’ Isla scatta in posizione regolare ma, a tu per tu con Julio Cesar, serve Di Natale in fuorigioco.

 

L’appuntamento con la rete degli ospiti è solo rimandato di qualche minuto: al 73’ ennesimo contropiede friulano con ancora Isla protagonista che, questa volta, viene imbeccato da Floro Flores. L’ala bianconera conclude in porta e supera un incolpevole Julio Cesar.

 

La reazione neroazzurra arriva al 75’ e si manifesta, solamente, con un colpo di testa altissimo di Zarate su cross di Pazzini. Complice lo svantaggio, al 78’ Ranieri ricorre all’ultimo cambio: dentro cuore e grinta Stankovic e fuori Chivu.

 

L’Udinese approfitta di un’Inter un po’ disattenta e cerca ripetutamente il raddoppio: all’81’ è capitan Zanetti a sbrogliare una situazione in area davvero intricata, mentre all’85’ il capitano neroazzurro non può far altro che commettere fallo su Asamoah.

 

Gervasoni concede il penalty e, inevitabilmente, ammonisce per la seconda volta il leader argentino che finisce così anzitempo sotto la doccia. Del rigore se ne incarica Di Natale che, però, si fa murare da Julio Cesar.

 

Passano poco più di sessanta secondi ed il penalty, questa volta, viene fischiato a favore dell’Inter: confusione in area friulana con Ferronetti che stende Milito. Espulsione per il difensore di Guidolin. Sul dischetto si presenta Pazzini che, inspiegabilmente, scivola al momento di calciare e spara altissimo.

 

E’ l’ultima occasione di un match scarno di occasioni da rete dove il cinismo e la maggiore volontà degli ospiti ha avuto la meglio. Per Ranieri, se possibile, si complica ulteriormente il lavoro da svolgere visto che, nella prossima giornata contro la Fiorentina, dovrà anche fare a meno di capitan Zanetti.

 

Neroazzurri che, dopo dodici match, si trovano ancora ancorati ai bassifondi della classifica: i 14 punti conquistati sono una miseria. La situazione si inizia a fare critica non solo per il primo posto: 13 punti di distacco dai cugini rossoneri ed, in caso di vittoria della Juventus sul Cesena, 15 di distacco dalla vetta, ma anche verso la zona Champions che, ad oggi, dista di 12 punti.

Matteo Torti

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