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Inter Cska Mosca 1 a 2 Champions League, nemmeno la Coppa rivitalizza i neroazzurri

Come fatto ieri dal “cugino” Allegri, anche Ranieri decide di attuare un drastico turnover schierando Castellazzi in porta, Nagatomo, Samuel, Ranocchia e Chivu in difesa. In mezzo al campo spazio ad Obi, Cambiasso, capitan Zanetti ed il giovane Faraoni. Davanti Coutinho dietro all’unica punta Diego Milito. A dispetto di quanto annunciato, tra i titolari non trovano spazio i baby Crisetig e Caldirola.

 

Entrambe le squadre partono subito forti; nei primi minuti è il Cska Mosca a rendersi pericoloso: al 4’ Oliseh spintona Chivu e serve Vagner Love che, dentro l’area, calcia; tiro deviato dalla schiena di Ranocchia. Passano due minuti ed i russi sono ancora in area neroazzurra: Doumbia entra in area dopo un rimpallo, ma viene fermato dal tackle di Samuel.

 

I neroazzurri si fanno vedere per la prima volta al 9’ e con Milito hanno la chanche per passare in vantaggio: azione personale di capitan Zanetti che imbecca la punta argentina che, debolmente, cerca l’assist per Coutinho. Gabulov esce e blocca il flebile passaggio beccandosi un calcione, non propriamente involontario, da Coutinho.

 

Buon momento per la squadra di Ranieri che, all’11’, vanno nuovamente vicini al vantaggio: Milito si fa trovare e regala un buon passaggio a Nagatomo che va al tiro. Sfera bloccata a terra dall’estremo difensore russo.

 

Dopo l’inizio scoppiettante il match si prende una pausa lunga quasi un quarto d’ora: il risveglio è opera dei russi con il tiro di Dzagoev al 27’ che viene respinto con un tuffo plastico da Castellazzi. La risposta del Biscione arriva al 32’ ed è tutta in un debole tiro di Coutinho dai 25 metri.

 

Ma l’occasione più nitida della prima frazione di gioco arriva al 34’: punizione dalla destra per il Cska e colpo di testa di Vagner Love che, da due metri, non riesce a schiacciare e spedisce la sfera sopra la traversa.

 

Al 42’ è ancora Vagner Love, sempre di testa, a rendersi pericoloso: questa volta la sfera lambisce il palo alla sinistra di Castellazzi. L’ultimo squillo del primo tempo è opera di Milito che al 45’ chiede l’uno-due a Coutinho e dal vertice sinistro dell’area di rigore va al tiro: palla che dà l’illusione del gol, ma termina alta.

Neroazzurri che dopo l’ottimo avvio sono un po’ calati e faticano ad arginare la maggiore freschezza atletica degli ospiti. Da segnalare l’ottima, per l’ennesima volta, prestazione di capitan Zanetti.

 

La ripresa inizia con le classiche bocciature di Ranieri: fuori Chivu e Coutinho e dentro Caldirola e Zarate; nemmeno il tempo di iniziare ed al 49’ duetto tra Vagner Love e Doumbia che consente al secondo di superare in uscita Castellazzi. Come successo spesso anche in campionato, coppia centrale neroazzurra in netto ritardo sul dai-e-vai avversario.

 

La reazione dei padroni di casa è rabbiosa: al 51’ sul calcio d’angolo battuto da Zarate arriva il colpo di testa di Ranocchia; Gabulov riesce a respingere, ma non può far nulla sulla ribattuta di Cambiasso. Pareggio ristabilito.

 

Ospiti nuovamente pericolosi al 58’ con Dzagoev che dal vertice dell’area piccola gira improvvisamente in porta: Castellazzi si fa trovare pronto e devìa in angolo. Al 69’ terzo ed ultimo cambio per Ranieri che decide di inserire Alvarez al posto di Obi dando più forza offensiva alla propria squadra.

 

E come successo nella prima frazione di gioco, anche la ripresa inizia subito forte va via via spegnendosi. Il pareggio sembra andar bene ai padroni di casa che fanno poco per cercare la vittoria e si preoccupano soprattutto di arginare le proiezioni offensive della squadra di Slutsky.

 

All’85’ è il solito Milito a divirorarsi un gol: Zanetti va via sulla destra e crossa per l’argentino che, da ottima posizione, coglie la traversa. E l’Inter si trova ancora una volta a dover far fronte all’incredibile legge del calcio: capovolgimento di fronte, corner per i russi e rete del vantaggio grazie all’incornata di Berezutsky.

 

L’ultima occasione degna di nota capita al 91’ quando Nagatomo crossa dalla destra ed un difensore russo ferma la palla con la mano. L’arbitro ed il suo assistente di linea non ravvisano gli estremi del penalty.

 

Neroazzurri che dovevano sfruttare la partita odierna per ritrovare il morale e la convinzione di poter far bene ma che, inevitabilmente, si trovano ancora una volta costretti a fare i conti con la dura e cruda realtà: il momento buio per Ranieri sembra non aver fine e sabato arriva la Fiorentina di Delio Rossi reduce dal tris costato caro alla Roma.

 

Matteo Torti

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