Animali e Ambiente

Manifestazione contro Green Hill Montichiari, Brescia, 21 maggio 2011, tutte le info per salvare i cani destinati alla vivisezione

Dopo il successo della grande rappresentazione scenografica svoltasi il 30 aprile a Milano, gli animalisti del “Coordinamento Fermare Green Hill” portano di nuovo in piazza la protesta sabato 21 maggio, stavolta nel centro di Brescia, città vicina di Montichiari, sede dell’allevamento lager “Green Hill”.

 

“Il punto è proprio questo” spiegano gli animalisti, “troppe persone ancora non sanno che a pochi chilometri da Brescia è presente il più grande allevamento di cani destinati alla vivisezione di tutta Europa. Green Hill, infatti, sorge a Montichiari, ed è un allevamento lager che da anni rifornisce di cani beagle i laboratori di vivisezione di tutta Europa. Da questo allevamento più di 250 beagle ogni mese finiscono tra le mani dei vivisettori, a trovare morti atroci sui tavoli operatori. Cani che a Grenn Hill sono nati per morire e condannati a sofferenze indicibili. “Pochi sanno che questo luogo rimane aperto – aggiungono gli organizzatori del Comitato – nonostante la Regione Lombardia possa chiuderlo da un momento all’altro, semplicemente applicando una normativa regionale che è applicata a tutti gli altri allevamenti di cani del territorio competente. E’ ora di parlarne”.

 

LA PROTESTA DI SABATO 21 MAGGIO – Sabato 21 maggio quindi, a Brescia, a partire dalle 15.30, largo Formentone diventerà il palco sul quale gli animalisti metteranno in scena una grande rappresentazione contro la vivisezione, per chiedere l’immediata chiusura dell’ultimo allevamento di cani da laboratorio in Italia, la Green Hill di Montichiari (BS).

  • Più di 100 persone comporranno quindi una scritta di denuncia a rappresentare la morte, gli esperimenti, le corde vocali tagliate e l’indifferenza generale.
  • Questo il succo di una rappresentazione che sarà accompagnata da musica, rigorosamente ad effetto, e un volantinaggio informativo con il quale denunciare la presenza sul territorio bresciano del più grande allevamento in Europa di cagnolini beagle destinati alla vivisezione e la possibilità che la Regione ha per chiuderlo al più presto

 

COS’E’ GREEN HILL – Chiariamo ancora che Green Hill è un allevamento lager dove sono rinchiusi fino a 2500 cani adulti, più le varie cucciolate, di razza beagle. Un lager, appunto, per animali, fatto di capannoni chiusi e senza spazi all’aperto: file e file di gabbie con luci artificiali e un sistema di aerazione sono l’ambiente in cui crescono questi poveri animali prima di essere caricati su un furgone e spediti nell’inferno dei laboratori.

 

OGNI CANE HA UN PREZZO: BASTA PAGARE PER POTERGLI FARE CIO’ CHE SI VUOLE – “Per un prezzo dai 450 ai 900 euro si possono comprare cani di tutte le età,” spiegano gli animalisti. “Chi è disposto a pagare di più può comprare anche una madre gravida”.

  • Green Hill, inoltre, offre ai propri clienti trattamenti chirurgici su richiesta, tra cui il taglio delle corde vocali o l’asportazione di alcune ghiandole.
  • “Green Hill è una vera e propria fabbrica di cani, dove questi vengono considerati come merci e non come esseri viventi”, proseguono gli attivisti antivivisezionisti “Dobbiamo chiudere al più presto questo allevamento e cominciare ad aprire gli occhi della gente sugli orrori della vivisezione, che continua ad uccidere un milione di animali ogni anno nella sola Italia”

 

“SALVIAMO I CANI DI GREEN HILL” – La campagna “Salviamo i cani di Green Hill” è nata con lo scopo di fermare l’ampliamento di questo allevamento-lager e si sta mobilitando adesso per una sua definitiva chiusura.

  • Nell’aprile 2010 il Coordinamento Fermare Green Hill, formato da attivisti antispecisti, ha lanciato un corteo nazionale con lo scopo di bloccare l’ampliamento di questa struttura, che prevedeva di costruire cinque capannoni sotterranei con cui arrivare a imprigionare 5000 cani.
  • Grazie alla mobilitazione e alle 3000 persone in corteo per le strade di Montichiari l’ampliamento è stato immediatamente negato dal Comune.
  • Le proteste sono andate avanti in seguito con lo scopo di chiudere l’allevamento, chiedendo l’applicazione di una Legge Regionale che norma tutti gli allevamenti di cani in Lombardia. Tutti tranne uno.

 

LA REGIONE LOMBARDIA E IL PROBLEMA GREEN HILL – La Regione Lombardia, con la Legge Regionale 33/2009, ha regolato tutti i luoghi in cui sono tenuti cani sul territorio regionale, siano essi privati, canili di associazioni o allevamenti, decretando che non vi debbano essere più di 200 cani per struttura e dando spazi e metrature ben precise per la gestione degli animali.

  • Green Hill ha un numero di cani dieci volte superiore al limite concesso e metrature non conformi per singolo individuo, e risulta chiaro che non potrebbe operare sul territorio lombardo se dovesse seguire questa direttiva.
  • “In questo momento gli animali prigionieri dentro Green Hill e gli allevamenti lombardi di animali destinati ai laboratori sono in trepida attesa, mentre gli animalisti osservano attentamente le mosse dei politici”, dicono dal Coordinamento Fermare Green Hill “Tutti vogliono i fatti, delle promesse e delle parole siamo stanchi e non ce ne facciamo niente.”
  • Nel mese di marzo il Consiglio Regionale ha votato alla quasi unanimità una mozione contro la vivisezione, tuttavia da questa mozione non sono seguiti fatti.
  • Ad Aprile è stata depositata una Proposta di Legge per vietare l’allevamento di animali destinati ai laboratori. Sta in questo momento alla Regione mostrare veramente l’impegno preso con la mozione e trasformare in fatti le belle parole.

 

LA VIVISEZIONE IN LOMBARDIA – Nella sola Lombardia sono presenti 130 laboratori autorizzati alla vivisezione e ben 3 allevamenti di “cavie” destinate agli esperimenti.

  • “Questi luoghi si nascondono dietro al silenzio e dietro a spesse mura, per non far vedere a nessuno l’orrore che si perpetra ai danni degli animali”, dicono dal Coordinamento Fermare Green Hill. “In realtà, però, sono spesso intorno a noi, anche all’interno di strutture pubbliche, come le università oppure ospedali rinomati come il San Raffaele o l’Humanitas di Rozzano”
  • Nei laboratori farmaceutici, universitari e privati i cani di Green Hill vengono sottoposti ad esperimenti di tossicologia, costretti ad inalare o ingerire sostanze fino agli spasmi e alla morte, ad operazioni dolorose e cruente, a fratture per studiarne la calcificazione ossea, perfino ad esperimenti sulle disfunzioni erettili. Vengono usati, uccisi, sezionati e poi gettati via. Come fossero oggetti.

 

LA VIVISEZIONE ALL’ESTERO – Uno dei laboratori che si rifornisce da Green Hill è il famigerato Huntingdon Life Sciences, con due sedi in Inghilterra e una negli Stati Uniti.

  • Si tratta del più grande centro di tossicologia in Europa, l’unico a cui siano mai state tolte temporaneamente le licenze per comprovate sevizie verso gli animali.
  • Filmati e ripresi di nascosto nel 1996, da una giornalista di Channel 4, hanno documentato cuccioli di beagle presi a pugni sul muso, lanciati contro i muri, fatti morire nelle gabbie, sezionati a cuore battente. Una recente investigazione del 2008, ben dodici anni dopo, ha trovato le stesse condizioni e gli stessi metodi di lavoro. Questa è la vivisezione.

 

Per ulteriori informazioni:

 

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Di Redazione

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