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I Solisti Veneti per il FAI

Il concerto del 18 luglio a Villa dei Vescovi di Padova ha segnato di fatto l’inaugurazione de “I Solisti Veneti per il FAI”. Il festival itinerante, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, si protrarrà nei mesi di agosto e settembre nei Beni del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano di Lombardia, Trentino-Alto Adige e Piemonte.

Inossidabile ormai la collaborazione tra il FAI e la storica orchestra dei Solisti Veneti per un programma all’insegna della comunione e del dialogo tra le Arti, dove architettura, paesaggio, storia, arte si uniscono alla musica per una esplosione di bellezza.

Il ciclo concertistico consolida la forma itinerante proponendo al pubblico dei programmi musicali che rispecchiano, illuminano e attualizzano l’eredità culturale e naturale di monumenti e parchi fra i più belli d’Italia.

Magici scenari dove ascoltare le straordinarie esecuzioni de I Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella saranno per la Lombardia Villa e Collezione Panza a Varese, Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA), Villa Necchi Campiglio a Milano, Palazzo e Giardini Moroni a Bergamo, per il Trentino-Alto Adige il Castello di Avio (TN) e per il Piemonte il Castello e Parco di Masino a Caravino (TO).

Una tournée che si chiuderà il 19 settembre all’insegna della grande musica.

A Villa Necchi Campiglio a Milano, l’appuntamento è per domenica 3 settembre alle ore 21 e vedrà I Solisti Veneti proporre la prima parte dell’esecuzione integrale, che si chiuderà sempre a Milano nel 2024, delle “Suite orchestrali” di Bach con l’esecuzione della Prima e della Seconda.

Il concerto, diretto da Giuliano Carella, vede la partecipazione di Massimo Mercelli, il flautista al mondo che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori: hanno scritto per lui o ha eseguito le prime assolute di personalità del calibro di Penderecki, Gubaidulina, Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Sollima, Piovani e Gabriel Prokofiev.

Con i Concerti Brandeburghesi, le quattro Suites per orchestra – BWV 1066/69 – costituiscono, nell’ambito della musica profana d’intrattenimento, il risultato probabilmente più alto fra quelli conseguiti da Bach nel corso del suo soggiorno a Köthen (fra il 1717 e il 1723) alla corte del Principe Leopold, mecenate sensibile alla musica ed incline, come del resto la maggior parte degli altri sovrani tedeschi, a rendere fastosa la vita della propria corte con uno sfarzo apertamente ispirato all’esempio di Versailles.

Questa penetrazione del gusto francese in terra tedesca, fertile trasfusione di stimoli intellettuali, trovava una realizzazione di particolare significato proprio nella diffusione della musica strumentale di danza (espressione dell’elegante disimpegno della corte francese) secondo gli stilemi elaborati da Lully.

Destinato a una funzione ricreativa e di intrattenimento, il genere della suite di danze (le cui origini risalivano al Rinascimento) aveva trovato proprio in Germania una struttura codificata nella successione di quattro brani: Allemanda, Corrente, Sarabanda, Giga (fra le quali potevano eventualmente essere inserite altre danze come: bourrée, badinerie, réjouissance).

In questo le Suites di Bach aderiscono perfettamente alla loro funzione e all’estetica del tempo. Il modello francese però, assunto dal compositore come principio antologico generale, viene applicato con una libertà di rielaborazione, una fertilità inventiva e una consapevolezza tecnica che distinguono le quattro composizioni dal conformismo della sterminata produzione contemporanea e conferiscono a ciascuna di esse un profilo specifico.

Con questo concerto I Solisti Veneti, con il contributo dell’artista Dario Brevi, intendono omaggiare Luca Attanasio, Ambasciatore italiano in Congo, ucciso in un agguato nel febbraio 2021 mentre viaggiava sul convoglio del Programma alimentare mondiale della Missione dell’Onu per la stabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo. Al concerto saranno presenti i genitori dell’ex Ambasciatore.

Una serie di appuntamenti imperdibili all’insegna della grande musica che vede ancora una volta la comunione delle arti unite nel nome della bellezza: una proposta firmata FAI e I Solisti Veneti.

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