Cronaca

Accordo Touring Club Italiano e Veneranda Fabbrica del Duomo: “Faremo conoscere un luogo prezioso, che è dei milanesi”

DuomoSaranno  48 i volontari del Touring Club Italiano che, dopo aver seguito un corso di formazione, abili e arruolati si dedicheranno alla custodia, all’accoglienza e alle visite guidate presso il Museo del Duomo e del suo Archivio Storico, entrambi prossimi all’inaugurazione venerdì 4 novembre 2013. E’ questo, in sintesi, il succo dell’accordo di collaborazione siglato lunedì 2 settembre 2013, nella sede di corso Italia del Touring Club Italiano, tra il suo presidente, Franco Iseppi, e Angelo Caloia, direttore della Venera Fabbrica del Duomo. La firma dell’intesa rientra nell’ambito del progetto “Aperti per voi”, avviato proprio dal Tci, nell’ormai lontano 2005, per agevolare l’apertura di luoghi di interesse culturale, troppe volte chiusi al pubblico, mediante la collaborazione dei suoi volontari.

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“E’ una collaborazione fra istituzioni – ha detto Iseppi – che hanno dato molto alla città e il nostro non è tanto un segno di sussidiarietà, ma di appartenenza, per fare conoscere un luogo prezioso che  è dei milanesi”. Il presidente del Tci si è detto anche orgoglioso  di poter partecipare all’apertura del Museo e dell’Archivio: “Il Touring è nato a Milano, proprio a pochi passi dal Duomo, e con questa iniziativa vuole dare un significativo contributo a far conoscere la storia di un luogo prezioso e simbolo indiscusso della città di Milano e dell’identità dei milanesi”.

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L’accordo prevede l’impegno dei volontari del Tci per sei giorni la settimana nei quali, in base all’orario di apertura al pubblico, 12 operatori, suddivisi su due turni, accoglieranno i visitatori, occupandosi della sorveglianza e del presidio dei luoghi, nonché delle visite guidate attraverso il percorso espositivo.

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Una sinergia che, del resto – come sottolineato da Angelo Caiola – non è affatto nuova tra le due istituzioni: “La Veneranda Fabbrica aveva già accolto la disponibilità del Touring club italiano a sposare il grande impegno per la Cattedrale, nell’ambito del progetto ‘Adotta una guglia’ (raccolta fondi finalizzata al restauro delle 135 fragili guglie del Duomo), garantendo la presenza dei volontari in occasione dell’allestimento della mostra promossa in Piazza del Duomo nell’autunno del 2012″.

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Da parte della Veneranda Fabbrica c’è molta attesa per l’apertura del Museo. Forte delle 27 sale e delle 13 aree tematiche, si punta a rendere la struttura viva e vissuta, vero punto di riferimento non solo per Milano, ma per tutta la Lombardia. Si sono resi necessari 30 milioni di euro per la rinascita del nuovo polo museale, ma il Duomo di Milano, con i suoi 600 anni di storia, è un patrimonio inestimabile e il museo sarà lo strumento ideale per raccontare non solo la sua genesi, ma anche le successive fasi costruttive che hanno interessato sei secoli di vita milanese. Anche per quanto riguarda l’Archivio, che con i suoi 950 metri lineari di documenti è il vero cuore documentale della Fabbrica, Caloia garantisce che si tratterà di “un luogo prezioso, con partiture e documenti che risalgono fino al XII secolo, un tesoro che non è mai stato finora messo a disposizione del pubblico”.

 

Un progetto ambizioso quello della Fabbrica, che ha visto l’impegno di innumerevoli risorse ed altrettante energie. I suoi fautori, del resto, sono più che certi che lo sforzo sarà ripagato, sia in termini di pubblico che di immagine. “Il Duomo è l’anima della città – ha giustamente sottolineato Caiola – e dobbiamo fare sì che accolga i milioni di visitatori attesi per Expo nel migliore dei modi“. Per il 2015 ci sarà un grande afflusso. Chi verrà a Milano cosa vedrà? Alcuni la Scala, alcuni Brera, il Cenacolo o il Castello Sforzesco, e i commercianti andranno alla Fiera. Ma tutti vorranno vedere il Duomo, che è il logo di Milano”.

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Rimane l’annoso ed eterno problema dei fondi imprescindibili per i sempre necessari lavori di manutenzione e alle opere straordinarie di restauro della cattedrale. In questo senso, Caiola non nega che per il Duomo sarebbe importante un grande finanziatore (“Qualcuno come Della Valle per il Colosseo…”) poiché in vista di Expo 2015 è fondamentale ridonare il vecchio splendore al nostro monumento principe.

 

E i lavori messi in cantiere non sono affatto pochi: restauro della guglia maggiore, sistemazione delle terrazze e delle falconature, e poi le impalcature per la pulizia dell’interno, e via dicendo. Si viaggia nell’ordine di 30-35 milioni di euro, “mica bruscolini”. Un’enormità in un periodo di crisi nell’attuale contingenza economica. Ma il presidente della Veneranda Fabbrica si dice fiducioso, certo che gli enti locali – “consapevoli della grande importanza del Duomo” – riusciranno a mettere una mano, oltre che sul cuore, anche al portafoglio.

 

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S.P.

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